Bulimia, anoressia, binge eating (alternanza tra abbuffate e astinenza dal cibo)
Nella bulimia sono presenti una eccessiva valutazione della forma del corpo, del peso e del loro controllo, abbuffate ricorrenti, ove per abbuffata si intende un episodio di alimentazione ove viene ingerita una grande quantità di cibo e caratterizzato da un senso di perdita di controllo, attività di controllo del peso estrema, attuata attraverso una sostenuta restrizione dietetica e condotte di eliminazione (purging), quali vomito auto-indotto e uso improprio di lassativi o diuretici.
Alla luce di questi dati si può quindi sostenere che vi è una valutazione di sé centrata principalmente su peso e forma del corpo e sulla propria capacità di controllarli.
Da ciò derivano comportamenti quali il pesarsi frequentemente, il controllare ripetutamente il proprio corpo confrontandolo con quello delle altre.
Questo genera e attiva una serie di pensieri e sensazioni negative circa il sentirsi grasse e il credere di esserlo realmente.
Nel Binge Eating Disorder ogni momento è valido per mangiare, il cibo viene usato per attutire gli urti della vita.
Dietro la fame nervosa si nasconde spesso una “fame per gli affetti”.
Quando ci lasciamo andare alla fame nervosa e cediamo alla tentazione di aprire il frigorifero o quel pacco di merendine, succede che dopo la gratificazione temporanea subentra quasi sempre un forte sentimento di frustrazione e di impotenza che ci porterà ad essere delusi di noi stessi.
Il cibo non rappresenta la ricetta giusta per guarire dalla tristezza, dalla delusione, dalla rabbia, dal senso di colpa. Il piacere che ci da il cibo, se usato in questo modo, è temporaneo e istantaneamente ci lascerà un profondo senso di vuoto.
Un sostegno psicologico può in questi casi essere utilissimo.