Cosa succede quando siamo in ansia
L’ansia è innanzitutto un fenomeno emozionale complesso e multidimensionale.
Complesso perché presuppone l’attivazione di variabili simultanee e multidimensionale perché si creano dei collegamenti tra varie classi di risposte individuali.
Vi sono 4 tipi fondamentali di risposte: Risposte soggettive (ciò che il soggetto riferisce attraverso i colloqui, i resoconti, i questionari ecc..), Risposte cognitive (riguardano i nostri pensieri), Risposte fisiologiche (I sintomi di cui spesso abbiamo sentito parlare: tachicardia, sudorazione, palpitazioni, iperventilazione ecc..), Risposte comportamentali (ciò che facciamo, i nostri comportamenti).
La pluralità di queste risposte provoca dei cambiamenti a livello della nostra sfera emozionale, tale da attivare una sorta di stato d’animo di tensione.
Ci sentiamo in queste circostanze in continuo e potenziale pericolo. Beck ha definito le persone che si trovano in questa situazione come attivate da una specie di sistema d’allarme ipersensibile.
Questo meccanismo finisce spesso per generare un circolo vizioso:
ANSIA – STIMOLI INTERNI – PAURA DELL’ANSIA – ANSIA.
Una risposta cognitiva inappropriata quindi genera una risposta comportamentale inappropriata, impattando chiaramente sulla sfera emozionale.
Abbiamo a che fare con dei veri e propri pensieri sbagliati, strani, anomali. Questi pensieri sbagliati sono chiamati schemi o modelli.
Quando siamo in ansia siamo portati a catastrofizzare, elaboriamo in modo distorto le informazioni, perdiamo la capacità di valutare in modo prospettico, pensiamo nei termini si-no.
L’ansia è quindi una risposta inappropriata basata proprio su una stima eccessiva del grado di pericolo, con una aspettativa di perdita nel proprio dominio personale.